Chiacchiere di Carnevale

Forse starai pensando: ma è già arrivato il carnevale? E se ti sei posto questa domanda, noi di Bollani siamo qui per dirti che da Bollani c’è già aria di carnevale, in largo anticipo, ma noi amiamo sempre portarci avanti e proiettarci verso i mesi che verranno. Ecco perché in questo articolo vogliamo parlarti delle sempre apprezzate chiacchiere.

Quando parliamo di chiacchiere facciamo riferimento alle croccanti e gustose frittelline cosparse di zucchero, tipiche della settimana (e non solo) di Carnevale, che possono avere la forma di un nodo o anche proprio di fiocco. Piccole varianti di forma quindi che non precludono il loro gusto e la loro diffusione che, rimane uguale in tutta Italia.

La ricetta delle chiacchiere è famosa e molto popolare; ma noi di Bollani non vogliamo parlarti di questo, bensì delle curiosità legate alla loro origine ed i mille e curiosi modi con cui potreste imbattervi nelle varie regioni della penisola.

Per quanto riguarda le origini delle chiacchiere, risalirebbero all’epoca dell’antica Roma, in quel periodo venivano realizzati dei dolcetti a base di uova e farina chiamati “frictilia”, che venivano fritti nel grasso del maiale e preparati dalle donne romane per festeggiare i Saturnali (festività che corrisponde al nostro Carnevale). Si era soliti farne grosse quantità perché dovevano durare per tutto il periodo della Quaresima. Questo dolce veniva servito alla folla che si recava in strada per festeggiare il Carnevale, e poiché era semplice da preparare se ne potevano fare grande quantità in breve tempo e ad un costo basso. La tradizione dei frictilia è sopravvissuta fino ad oggi, apportando solo piccole modifiche alla ricetta di base a seconda delle varie tradizioni regionali, anche se è sempre più raro trovare in giro chiacchiere o cenci fritti nello strutto, anzi, è più facile trovarle fritte nell’olio o cotte a forno.

Ma non solo: le chiacchiere possono essere anche napoletane e la storia fa risalire il loro nome alla Regina Savoia che volle “chiacchierare” ma ad un certo punto le venne fame e chiamò il cuoco di corte, Raffaele Esposito, per farsi fare un dolce che potesse allietare lei e i suoi ospiti. Egli prese spunto da quella chiacchierata e diede il nome di “chiacchiera” al dolce appena fatto.

Per quanto riguarda i nomi, se doveste trovarvi in una regione diversa da quella di appartenenza, è bene che studiate questo elenco con relative variazioni:

  • Chiacchiere: è il nome più comune in alcune zone dell’Umbria, basso Lazio, una parte dell’Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Campania, Calabria, Sicilia (le Chiacchiere di Carnevale Siciliane), ma anche nell’Emilia settentrionale, a Milano e in alcune zone della Sardegna (note come Chiacchiere sarde);
  • Bugie in Liguria e Piemonte;
  • Sfrappe e sfrappole nelle Marche e a Bologna;
  • Fiocchetti (perché le strisce formano un fiocco) sulle coste dell’Emilia Romagna.

Tanti nomi quindi per indicare una bontà che non ha eguali!

Infine in Bollani troverai le chiacchiere in diverse varianti, tra le quali:

  • Chiacchiere classiche;
  • Chiacchiere ai cereali;
  • Chiacchiere al pistacchio;
  • Chiacchiere al cioccolato.

Quindi, non ti rimane che scegliere!